Porta Sant’Angelo costituiva l’accesso occidentale all’antica Interamna; da qui partiva la strada per Todi.
La denominazione di questa porta deriva sicuramente da una chiesa, dedicata all’Arcangelo Gabriele, situata nelle vicinanze (si conosce solo l’anno della demolizione, 1600).
L’aspetto attuale della porta è molto diverso da quello originale a causa dei molteplici interventi di rinforzamento/restauro fatti nei secoli. Basti pensare che fino al 1600-1700, come testimoniano le mappe dell’epoca, si entrava in città attraverso ben due porte e non una!
Il complesso era costituito da due ponti che permettevano di oltrepassare altrettanti corsi d’acqua (derivazioni del torrente serra e del fiume Nera); i torrioni quindi, erano posti tra i due ponti a difesa di quest’ultimi. Quella che oggi identifichiano come porta Sant’Angelo è quindi solo la parte più esterna del complesso in esame. A fianco dei ponti e nelle immediate vicinanze erano presenti altre strutture: la casa del portinaio e una serie di mulini da grano e da olio di cui uno fatto costruire dal Comune.